La bandiera lilla costa 6 mila euro alle casse pubbliche, l'opposizione spulcia la convenzione

 È giusto spendere 6 mila euro per un vessillo? La convenzione tra la Cooperativa Sociale Bandiera Lilla e il Comune di Porto San Giorgio finisce sotto i riflettori della politica con l'opposizione che sta spulciando le carte. Nella delibera di giunta dello scorso 2 agosto si legge " il riconoscimento "Bandiera Lilla" costituisce quindi per i Comuni uno stimolo a migliorare l'esistente stato di accessibilità delle strutture pubbliche e a "fare rete" con le associazioni che si occupano di disabilità, a fronte di un concreto sostegno alla promozione turistica dei Comuni che ottengono tale riconoscimento, rappresentando in questo modo un positivo ritorno d'immagine, nonché un canale comunicativo e promozionale mirato ed efficace, per attingere al bacino di potenziali turisti disabili europei, che hanno difficoltà nel reperire un'offerta adeguata in Italia".

L'iter bandiera lilla iniziato dalla giunta Loira con delibera  n.100/22 oggi diventa oggetto di dibattito politico e probabilmente di interrogazione. Riconoscimenti, così come la bandiera gialla,  hanno un ritorno? I 6 mila euro di spesa per aderire al circuito di turismo accessibile sono un investimento utile?
 Come si legge nella convenzione per la bandiera lilla "una spesa che impegnerà la cooperativa  a svolgere le attività di valutazione con la massima serietà e rigore secondo quanto indicato dal Protocollo Bandiera Lilla e dal questionario "Bandiera Lilla" approvati dalla Consulta Regionale Ligure per l'Handicap.; a concordare con il Comune i tempi per l'analisi territoriale in caso di esito positivo del questionario; ad avvisare con almeno 15  a fornire all'Ente, qualora esso ottenga il riconoscimento Bandiera Lilla, informazioni, logo e modalità di utilizzo dello stesso e delle modalità di fornitura di informazioni a turisti interessati, oltre a n° 6 bandiera lilla e a n° 2 striscioni m. 3x1 con la dicitura Bandiera Lilla".

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