Vive di stenti, ganasce fiscali all'auto del 1990 per un tributo da 200 euro non pagato 

 Una storia ai margini e figlia di un sistema tributario che non guarda in faccia a nessuno. Neanche a chi vive di stenti: un lavoro sociale di poche ore a settimana e un assegno di inclusione che non basta manco a pagare luce, acqua, metano e naturalmente la spesa alimentare. Figuriamoci se chi si trova in una situazione del genere va a pensare a quella cartella esattoriale da 200 e rotti euro per un tributo comunale dovuto da anni ed anni. Non è così per l'azienda di riscossione Ica che,  regolamento alla mano, ha fatto lo screening fiscale al 60enne debitore sangiorgese che risulta in possesso di un'auto datata 1990.
Scaduto il termine di ingiunzione, l'infernale sistema di riscossione ha fatto partire il fermo amministrativo del mezzo con un aggravio di spese. Lo stato di indigenza per il fisco è condizione non rilevante. Le ganasce alle quattro ruote della vecchia auto (materialmente parlando) non sono state messe ma pensare ad una futura vendita all'asta di quella macchina sgangherata fa pensare.

Chii la acquisterà? Probabilmente nessuno mentre i costi delle procedure  continueranno a far lievitare il conto della cartella e la società di riscossione, prima o poi, le spese vive dell'esecuzione le chiederà all'ente.
E se per sfortuna dovesse passare una pattuglia delle forze dell'ordine per un controllo chi sosterrà le spese del carroattrezzi e della custodia giudiziaria per quel mezzo che in strada non può stare? Come sempre il signor "pantalò" che tra i tanti impegni non è riuscito a dare dignità ad un uomo (concittadino) in difficoltá. Figuriamoci se si può preoccupare di una santa pacificazione fiscale con chi non ha....
D'altronde il 60enne sangiorgese per qualche ora di lavoro con i bandi sociali è dovuto salire a Fermo e da qualche giorno non più in auto, ma in bus.  Biglietto alla mano, naturalmente, perché la dignità è un vestito invisibile.
#portosangiorgiotoday