Strade vuote e locali deserti: "meglio il lockdown, qui si rischia il crac"

16.01.2022

Un sabato sera che sa di lockdowm: senza traffico, passeggio assente, luci spente in tanti  ristoranti e pizzerie alle 23, bar e gelaterie con pochissime presenze o addirittura chiusi. In strada tante luci blu di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza impegnate in un servizio preventivo intetforze coordinato dalla Questura di Fermo. Nel mirino il rispetto dei decreti anticovid e lo spaccio ma anche per militari ed agenti il lavoro scarseggia per mancanza di avventori.
La paura del contagio Omicron va a mille, riportando la vita indietro nel tempo come in zona rossa o in lockdown. A fare le spese di tutto ciò é il sistema economico sangiorgese basato sul food e il commercio. 
"Se azzeriamo pure il sabato è la fine - dicono in coro gli imprenditori - non ci scappano manco i soldi per affitti e  bollette. Era meglio il lockdown: tra cassa integrazione covid, ristori e congelamento delle tasse si stava a casa un po meno preoccupati. Oggi il rischio di un crac delle imprese del settore è serio: senza liquidità non si va avanti". 
I numeri del fatturato peggiorano sempre più tanto che questa settimana viene dipinta come la più nera di sempre. "Tanti colleghi hanno scelto un periodo di ferie - spiega un ristoratore - quindi il lavoro dovrebbe aumentare per chi sta aperto. Invece niente. Venerdì ho fatto zero coperti e l'acquisto delle materie prime va pagato". 
C'è  anche chi  ha scelto la settimana smart dal giovedì alla domenica per contenere le spese di luce e gas che ora stanno diventando il vero incubo. I rincari delle materie prime sono l'ulteriore mazzata, basta pensare che solo la voce coperto (pane e tovaglie) registra un aumento medio di 40 centesimi.
C'è poi la mannaia degli affitti con i proprietari degli immobili che sembrano ciechi difronte al deserto e alla crisi del settore. La parola aumento che dovrebbe essere congelata è l'ennesimo incubo che rischia di tagliare le gambe a molte attività.
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