Spiaggia vietata di notte, in molti non rispettano l'ordinanza: primi danni

24.06.2021

 Tre giorni senza coprifuoco e già le prime segnalazioni di danneggiamenti in spiaggia. L'ordinanza del sindaco che vieta l'accesso all'arenile dalle ore 22 alle  5 del mattino c'è, ma sono in pochissimi a rispettarla. Sarà il caldo, la voglia di vivere la notte lontano dalla confusione e dai riflettori che l'attrazione della vita in spiaggia dopo una certa ora, ha il suo fascino. Ma come sempre c'è chi non lo fa con leggerezza e rispetto per le cose altrui, così già fioccano le lamentele di alcuni concessionari di spiaggia del centro che all'alba già contano lettini sfondati e ombrelloni divelti. Il tratto interessato è il lungomare centro dove insistono i locali che fanno da calamita per i giovanissimi e dove il divertimento senza alzare il gomito è utopia.
 "Il problema non sono i giovani ma chi da loro da bere - racconta un concessionario - ed è  qui che le autorità amministrative e di polizia debbono insistere. Sappiamo tutti chi distribuisce cicchetti per pochi euro ma occorre che chi deve controllare usi la mano pesante perchè poi il danno che questi esercenti creano lo paghiamo tutti. Sia con i danni che a livello di immagine. L'ordinanza che vieta la spiaggia non serve a un bel niente, occorre responsabilità degli operatori perchè dare da bere ad un ragazzo già ubriaco non è un guadagno. Tolleranza zero per chi somministra alcolici ai minori. Iniziamo a sanzionare in maniera pesante, così la paura di abbassare le serrande farà aprire gli occhi a tutti".
 Il primo sabato senza coprifuoco si avvicina e questo sta già creando apprensione. "Metteremo personale a sorvegliare le attrezzature - dicono - ma sappiamo benissimo che non basterà. I ragazzi si muovono in gruppo e quando sono alticci è difficile da gestirli. Può bastare un attimo per fraintendere una sola parola".

 Infine la proposta provocatoria: "invitiamo i genitori dei giovanissimi a fare una passeggiata lungo l'arenile, l'ordinanza lo contempla, magari la loro presenza può essere un deterrente. Oltre a rendersi conto di come certi ragazzi vivono fuori dalle mura domestiche".
Di Chiara Lattanzi