Storie e video su tik tok parlano: ecco come scovare chi serve alcool ai minori

"Ho letto centinaia di commenti e non posso rispondere per tutelare mia figlia ma quanta ignoranza". Comincia così la lettera di replica della mamma del fermano che ha deciso di combattere quelle attività che somministrano alcolici ai minori. 

"Essere genitori oggi non è semplice mentre per chi scrive sui social sembra di si - scrive in una lettera - e tutto sembra ovvio. Nozioni su alcool, droga o sesso purtroppo arrivano ai giovani prima di noi genitori e prima della scuola perchè la rete è dirompente: lockdown e uso del telefono fin dalle elementari hanno incentivato la viralità di certi temi. Il parlare da amici coi figli, l'uso della moneta elettronica per sapere dove consuma, l'app per localizzare il telefono, i profili anonimi su instagram o tik tok: di accorgimenti i genitori ne usano a bizzeffe ma a volte non sono sufficenti. Basta poco e un figlio, anche il più bravo, certe ebrezze, certe esperienze le fa. Inutile fare moralismi.

Ciò che non va tollerolata però è l'incoscenza di certi operatori commerciali che brindano insieme ai ragazzi in selfie o video (ecco le prove) quando bevono cicchetti da pochi euro. Quando ne servi 2/3 in poco tempo fregantone di chi sta seduto al tavolo è illecito. Non lo dice una mamma isterica ma la legge: è vietato somministrare e vendere alcolici ai minori.
La furbizia di alcuni operatori, quest'anno, ha portato ad erigere un muro all'ingresso per i minori di 16 anni perche se viene servito un drink alcolico all'under 16 scatta il penale, mentre se si vieni beccati tra 16 e 18 la sanzione è semplicemente una multa da 250 euro. Rischiare per l'incasso di una sera ne vale la pena. La legge c'è e va fatta rispettare, barman o camerieri hanno il dovere di vigilare: anche servire da bere ad una persona maggiorenne gia alterata da alcool è reato ma tutti se ne strafregano per il profitto. Poi magari protestano se a barcollare o urlare per strada è un non italiano". 
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