Sterpaglie sotterrate e non smaltite durante la pulizia dell'Ete: con una piena finiranno in mare e sulle spiagge

13.03.2024
L'ultimo tratto del fiume Ete
L'ultimo tratto del fiume Ete
La bonifica del bacino del fiume Ete non piace. Oltre a rappresentare un ulteriore pericolo in caso di piena per il riporto di terra, è una minaccia ambientale per mare e litorale perché il materiale verde sradicato e abbattuto è stato sotterrato. I lavori in corso per mano del Genio Civile della Regione Marche  attesi da molti anni e sollecitati a più riprese dall'amministrazione comunale, sono sotto accusa. Le "foreste" di canne, arbusti e piante cresciute spontaneamente nel letto e sugli argini dell'Ete sono state abbattute ma non tranciate e smaltite. Il verde e il materiale legnoso invece di essere raccolto e portato al macero è finito tra  il cumulo di terra e sabbia abbancato per livellare il letto, oltre che restringere e convogliare il corso d'acqua.

Ora quella coltre di detriti di legname ben visibili  rappresenta un pericolo per le spiagge e il turismo.

"Se dovesse arrivare una piena - segnalano gli operatori sangiorgesi - tutti i tronchi, rami secchi e detriti, oltre ad essere una  resistenza al flusso dell"acqua, potrebbero fare da tappo e creare barriere a ridosso dei ponti col rischio esondazione. Materiale  poi destinato a finire in mare e successivamente con le mareggiate sulla battigia con danni alla salubrità del mare e d'immagine per il turismo".  
Immagine dello scorso maggio
Immagine dello scorso maggio
É cronaca che negli  anni la San Giorgio Distribuziine e Servizi é dovuta intervenire o appaltare più volte la raccolta dei detriti lungo il bagnoasciuga dopo forti piogge con l'accollo delle spese per lo smaltimento.
"Possibile che nessuno controlla questi interventi?": un quesito che giriamo a chi ha in mano la gestione dell'ambiente a livello comunale e provinciale.
#portosangiorgiotoday.it