Quarto dirigente, al bando risponde un solo candidato: non idoneo

Un nulla di fatto che non pregiudica la mossa della giunta sempre intenzionata a dare seguito a quanto previsto dalla nuova pianta organica: 4 dirigenti e 4 posizioni organizzative. Un pò troppo per un comune di 8 chilometri quadrati?
In questo scivolone, però, ci sono due dati politici indelebili.
Il primo è la definitiva rottura della maggioranza:l'argomento pianta organica e il mancato taglio dirigenziale ha portato alle dimissioni dell'assessore Vesprini e all'uscita dei civici di Servire Porto San Giorgio. Ma c'è di più. Il Loira due ha rischiato davvero di capitolare sotto le mani del consigliere Bisonni prima e del presidente del consiglio Catalini poi, che erano ad un passo dalla sfiducia. Un dato oggettivo resta in eredità: il Pd ha rotto con gli alleati e ora è solo. Ne è valsa la pena?
Il secondo è nei rapporti con Fermo. La giunta sangiorgese aveva "scippato" a tempo il dirigente Gianni Della Casa, mossa non gradita dal sindaco Calcinaro. Ma quello che non è andato giù al primo cittadino fermano è il corteggiamento degli amministratori sangiorgesi che hanno sognato di portare il dirigente in via Veneto . Il bando di mobilità era disegnato in quella direzione. Come a dire: lui e nessun'altro. Qualcosa però è andato storto: Della Casa resta a Fermo e a Porto San Giorgio la fine della maggioranza. Ne è valsa la pena?
#portosangiorgiotoday