Primarie del centro sinistra, bagarre nel PD dopo l'annuncio di Amurri

20.01.2022
Il semaforo verde alle primarie di coalizione  acceso dal segretario del Pd Michele Amurri in una intervista a Il Resto del Carlino, ha suscitato più di un mal di pancia all'interno del partito. Chi e come verrà scelto il rappresentante dei dem? Primarie per tutti i tesserati? E soprattutto: a quali partiti o movimenti civici  sarà aperta la competizione? 

Dubbi e perplessità che ha mosso gli animi di chi scalpita per rappresentare il centro  sinistra del dopo Loira, soprattutto in chi vede nelle primarie una battaglia che può lasciare segni. Tam tam di telefonate, richieste di chiarimenti. Argomento che è stato messo sul tavolo anche della segreteria provinciale e dei big piddini del fermano. 
Una fuga in avanti quella di Amurri che non è andata giù perché nell'assemblea di sabato scorso alla sala Imperatori, tutti erano concordi nella linea che porta alle amministrative: prima il programma, poi alleanze e candidati.
Lo strumento delle primarie, invece, non sembra aver scosso più di tanto i cespugli della sinistra perché è assodato che il candidato o i candidati alle primarie del Pd partono con indubbio vantaggio ma la scelta potrebbe cancellare la famosa figura civica tanto desiderata. Chi scenderebbe in campo contro una macchina elettorale come quella del Partito Democratico? 
La parola primarie nel borsino del toto candidati ha rilanciato le quotazioni di Catia Ciabattoni che in questo genere di competizioni vanta esperienza e capacità rispetto ad un Di Virgilio che al contrario potrà fare forza sulla squadra. Più dura la partita per l'altro papabile alla poltrona del dopo Loira, Francesco Gramegna che sembra avere meno scaltrezza politica.
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