Politica alla sangiorgese, un piatto da rivisitare per guardare al futuro

05.09.2021
 Sinistra, destra e centro. Poi terzo, quarto e quinto polo: sembra che quando si avvicinano le elezioni a Lu Portu l'eccitazione sveglia gli ormoni politici di tutti. Dimenticando storia, atti amministrativi, ideologie, promesse e strette di mano. Il climaterio politico è edulcorato dell'orgoglio e dal voler esserci a tutti i costi: prezzemolati, spoileratori, untori di lezioni divinatorie, cucinari di verità.

 

Porto San Giorgio 8 kmq, saturo in ogni dove al punto che nessuno sa dove mettere un'area ecologica, sembra essere il crocevia dei grandi magazzini della politica. I dinosauri del consiglio non mollano un metro, consci che la loro esperienza sia indispensabile al futuro della città. Come a dire: ho i voti e ccomando.  Chi da anni e anni fa opposizione interna ed esterna alla maggioranza e non ha ingoiato il rospo della sconfitta, trasuda al solo pensiero di poter dimostrare la sua ragione. Oppure chi da 10 anni governa senza progettualitá e all'ultimo semestre pensa di rimediare con una verniciata di azzurro e un cordolo chiamati corsia ciclabile.
Nuovo lungomare, Excelsior, porto, ex Cossiri, ex fornace sono fardelli ancora senza un domani garantito, ma loro, che da 30 anni sono li e non hanno prodotto nulla, pensano di avere  ancora la soluzione in mano. E per farla valere usano mezzi e mezzucci come la crisi e ammonimenti:  firme dal notaio per far cadere l'amministrazione o mozioni di sfiducia che solo a discuterla fa venire la nausea. 
Una classe politica che si guarda bene dal fare scuola ai giovani perché potrebbero essere un intralcio al proprio io. Il sindaco Loira ha da pensare alla crisi di maggioranza  evidenziando l'arrivismo dei singoli (alle sue responsabilità !?)...figuriamoci se può dedicarsi a formare il suo successore.
Il centro destra ha blindato l'ingresso di nuove figure perché quella poltrona da primo cittadino è stata promessa a quello o quell'altro nel classico stile elettorale.

Porto San Giorgjo quasi 16 mila anime, 12 mila reali per 10 mesi all'anno,  ha bisogno di ripartire dalla cultura dell'appartenenza, dell'associazionismo, dalla vita nei quartieri, dal dialogo tra categorie produttive, dalla condivisione delle idee. Un passo che non è nelle corde di chi è lì pronto a dividere perché contrattare con i singoli é più facile.

A Porto San Giorgio 8/9 mila votanti reali non esistono programmi elettorali di sinistra, destra o civici: talmente evidenti le cose fare che solo la miopia del politichese può offuscare.
Nel futuro servon orecchie per ascoltare, occhi per  guardare e una voce che  traduce e faccia da garante, oltre al  coraggio di rivisitare il piatto che più piace all politica sangiorgese: lu frecantò.
di Stefano Marilungo