Piano del porto: un volano per la città o un santino elettorale?

08.12.2021
Il nuovo comparto
Il nuovo comparto
Passare dal caos del centro tamponi al palas, al trambusto della commissione urbanistica per il piano del porto é stato un attimo. Se poi vogliamo aggiungere anche il caos su terza corsia o arretramento A14 male non fa, perché il Marina di Porto San Giorgio è la più grande infrastruttura della provincia di Fermo e in quanto tale necessita di una primaria rete viaria da strutturare in un ottica comprensoriale. Dunque, licenziare il piano del porto per poi pensare al casello autostradale di Campiglione o alla nuova complanare della Valdete è un abomìnio.
Ad operare l'imprinting politico-amministrativo è la stessa commissione consiliare che si fa forte coi comitati ambientalisti e produttivi per dire no alla terza corsia e poi non cerca la condivisione delle categorie socio-economiche cittadine sul piano del porto. Un paradosso!
Il porto é o non è il volano della città? E allora perché nella commissione urbanistica parte 2 convocata per sabato prossimo sono state invitate le cooperative dei pescatori e non gli albergatori, le categorie dei commercianti o gli artigiani? Nel nuovo progetto c'è cantieristica, servizi, negozi, ristoranti e strutture ricettive. Ci sino standard ambientali. Perché solo la mano degli armatori? La cittá è ferma ai rendering presentati al teatro nell'ottobre del 2019 dai tecnici della Politecnica delle Marche: sarà giusto far sapere ai sangiorgesi che sul fronte mare saranno realizzate strutture ricettive alte 8 metri? O che metà piazza Napoli sará ceduta al privato per costruire un paio di palazzine residenziali? Che all'ex mercato ittico sará realizzato un centro convegni senza prevedere un hotel che supporti la struttura? Che nel piazzale del luna park é stata progettata l'ennesima piazza giardino e non magari un parco marino o botanico?

Lo show elettorale deve andare avanti in barba al bene della città. Il piano del porto é e dovrebbe essere un atto condiviso a larghissima maggioranza, oltre i partiti, ma non sará così. Lo ha dimostrato la conferenza dei capigruppo propedeutica al consiglio comunale del 14 dicembre, dove come unico punto all'ordine del giorno c'è il piano del porto.   Tutti favorevoli al rinvio per approfondire lo strumento urbanistico, solo il Pd contrario. Il presidente del consiglio  Giuseppe Catalini, in barba alla democrazia, ha applicato un articolo del regolamento per portare avanti la missione della maggioranza:  approvare  il piano del porto. Sarà stampato in tutti i santini della prossima campagna elettorale. Se poi è inattuabile, senza vie d'uscita e congestionato chissenefrega. Un pò come il piano di spiaggia: ristoranti e bar per tutte le concessioni ha fatto poveri tutti. 
di Stefano Marilungo