Ogni sangiorgese produce 563 kg di rifiuti all'anno, uno degli indici più alti della Regione

02.05.2024
La discarica in via D'Annunzio
La discarica in via D'Annunzio
Nel 2022 la città ha prodotto 8.803,494 tonnellate di rifiuti urbani, di cui 5.826,554 tonnellate di differenziata. È la fotografia del catasto rifiuti dell'Ispra che segna un calo dell'indice della differenziata sostanziale: nel 2022 si è attestato al 66,18% mentre la proiezione per il 2023 è del 62% circa. Il dato più alto della raccolta differenziata è stato nel 2019 (68.56) e 2020 (70,44) quando era ancora in vigore il porta a porta.  Dati allarmanti se si pensa che a Porto San Giorgio ci sono poco più di 3 mila unità immobiliari non abitate tutto l'anno.
Perché i numeri dell'indifferenziata che portano ad un aumento dei costi nel bilancio della San Giorgio Distribuzione e Servizi e quindi sui sangiorgesi che a luglio troveranno un rincaro in bolletta del 5,8 per cento? Il problema è il Comune stesso che negli  anni non ha investito nella differenziata. Basta girare per vie, piazza, parchi e giardini e notare che i cestini non prevedono la raccolta di carta, plastica, vetro e via dicendo. In più questi stessi bidoni sono i cassonetti di emergenza per  famiglie e soprattutto i vacanzieri che spesso non hanno nemmeno la tessera per le isole ecologiche (per giustificare affitti in nero). In più ci sono i conferimenti "abusivi" nei cassoni delle attività produttive, su tutti quelli all'interno del porto peschereccio.

I controlli da parte delle autorita ci sono ma non bastano per arginare  questo fenomeno e l'unica via per frenare la caduta degli indici di differenziata é la tariffa puntuale. Oltre naturalmente ad un investimento nei cestini di differenziata per chi passeggia e vive di passaggio la cittá.
#portosangiorgiotoday