Nuovo lungomare: consiglio comunale aperto? La maggioranza: è solo perdita di tempo

11.04.2023
La conferenza di Loira di un anno fa
La conferenza di Loira di un anno fa
Il 14 aprile di un anno fa il sindaco Nicola Loira e l'assessore ai lavori pubblici Andrea Di Virgilio presentarono la road map per il progetto del nuovo lungomare. Rendering con parcheggi ad ovest della ciclabile e aree relax per la socialità nel tratto tra Barracuda e Cabto Do Mar, che doveva essere tradotto in progetto esecutivo ed appalto entro il 2022. Termini tassativi per evitare di oltrepassare i termini del Pnrr (fine lavori dicembre 2026 pena perdita del finanziamento da 4 milioni di euro).

È trascorso un anno nel quale la nuova amministrazione Vesprini ha messo mano alla progettualità (dopo i rendering) che ha fatto emergere tempi lunghi se fosse stato realizzato il tratto centrale per la presenza di tanti ostacoli dovuti al non adeguamento di alcune concessioni al piano di spiaggia. Da quì l'indirizzo (più tecnico che politico) di cominciare da sud, con scelta (politica) di togliere la corsia est e quindi lo spostamento (con rischio) delle tamerici per rendere la viabilità tutta nord sud.
Il tour dei pareri degli enti, inoltre,  ha fatto emergere  criticità sulle insenature a mare (le cosidette aree relax). Osservazioni recepite e cancellate: iter burocratico ripreso e terminato che porterà ora ad una corsa contro il tempo. Progetto esecutivo in giunta entro metà maggio, con molto probabilità necessario anche un passaggio in consiglio comunale per l'adeguamento del piano erosione e appalto entro luglio. Cantiere da settembre.

Il 7 aprile, quindi pochi giorni fa, l'opposizione targata Partito Democratico che si è  sempre definita padre del gruzzoletto finanziario e giustamente convergente nella scelta tecnica di cominciare da sud, visto il silenzio post commissione urbanistica dello scorso 18 novembre, ha ufficialmente chiesto di ripensare il progetto e un consiglio comunale aperto. Le aree relax (ora) non piacciono più, la viabilità a sud rivista in funzione delle tamerici, la scelta dei materiali condivisa, così come il verde.

Il Pd, in sostanza, chiede ascolto verso le proposte degli ambientalisti: altri mesi e mesi per il nuovo iter burocratico per i pareri di Provincia, Regione e Demanio. 

Tradotto: dilatazione dei tempi col rischio di perdere i fondi. Una strada che la maggioranza sembra intenzionata a non seguire.
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