Stalker non rispetta il divieto di avvicinamento, fermato e arrestato dai Carabinieri

16.02.2023
Foto d'archivio
Foto d'archivio
I militari della Stazione Carabinieri sangiorgese hanno rintracciato e notificato a un uomo già noto alle forze dell'ordine, la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa, misura emessa dal GIP presso il Tribunale di Fermo per il reato di atti persecutori.

L'Autorità Giudiziaria condivideva pienamente gli esiti degli accertamenti condotti dai Carabinieri per le reiterate condotte illecite tenute. A seguito degli accertamenti avviati dopo la denuncia di una donna, i militari hanno raccolto indizi di colpevolezza sul conto dell'uomo il quale telefonava insistentemente alla vittima ed assumeva nei suoi confronti comportamenti molesti, tra cui pedinarla, recapitarle regali, finanche presentandosi presso l'abitazione di quest'ultima e suonare il campanello anche nelle ore notturne.

Il divieto notificato allo stalker prevede: non avvicinarsi all'abitazione della vittima; divieto di dimora a Porto San Giorgio; divieto di avvicinamento ai luoghi di abitazione e di lavoro della stessa, nonche' luoghi di abituale frequentazione; divieto di contatti telefonici o telematici, e comunque di avvicinamento alla donna ad una distanza inferiore ai 500 metri. 

Pochi giorni dopo la notifica però i Carabinieri hanno nuovamente rintracciato l'uomo nei pressi del luogo di lavoro della vittima, in palese violazione delle prescrizioni impostegli con la misura cautelare del divieto avvicinamento: è scattato quindi l'arresto in flagranza di reato. All'udienza di convalida e contestuale giudizio per direttissima, il GIP ha convalidato l'arresto operato dall'Arma ed ha disposto l'aggravamento della misura cautelare gia' in atto, con la custodia in carcere. 

Sempre a Porto San Giorgio i militari della Stazione Carabinieri hanno rintracciato e notificato a un giovane del posto un'altra misura cautelare del divieto di avvicinamento, questa volta emessa dal Gip del Tribunale di Urbino (PU) per il reato di atti persecutori. Il giovane, già noto alle forze di polizia per altri precedenti è ritenuto responsabile di reiterate condotte moleste nei confronti della ex compagna, attuate sia di persona sia attraverso messaggi telefonici e sui social, con l'impiego anche di falsi profili, tanto da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia e paura. Analoga misura notificata dai Carabinieri di Pedaso nei confronti di un giovane di Ascoli Piceno, noto per altri precedenti. 

L'uomo da circa due mesi inviava messaggi telefonici molesti e minatori alla sua ex convivente. La misura è stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Fermo che ha accolto e condiviso le risultanze investigative dei militari di Pedaso.