Maria Bertola tra le dieci migliori al mondo nel Workd Combact di sumo in Arabia Saudita
24.10.2023

Maria Bertola in una fase di gioco
Il 7 ed 8 ottobre è stata protagonista dei mondiali di sumo a Tokyo in Giappone dove ha conquistato la settima piazza nella categoria -80 kg. Maria arriva alla competizione dopo un periodo di sette mesi di allenamenti molto duri nel quale ha perso più di 20 kg per rientrare nella categoria di peso. A Tokyo si è resa protagonista di incontri molto lunghi, cosa molto inusueta nel sumo, tanto da farle avere molto apprezzamento nel cuore dei giapponesi. Questo fine settimana, sabato 21 e domenica 22 ottobre, sempre la Bertola ha partecipato alla competizione più importante di arti marziali a livello mondiale, i World Combat Games a Ryahd in Arabia Saudita. Questa competizione viene definita "l'olimpiade degli sport da combattimento", dove partecipano i migliori atleti al mondo per le discipline del kendo, karate, wrestling, judo, savate, wushu, kick boxing, boxe, muai thai, sambo, scherma, aikido, e infine del sumo. Per qualificarsi all'evento viene creata una ranking list mondiale dopo varie competizioni internazionali a punteggio. Maria è la prima atleta italiana in assoluto nella disciplina del sumo che si qualifica a questo importantissimo evento. Risultato straordinario se pensiamo che la disciplina del sumo è per sua consuetudine ad appannaggio maschile. Il risultato è a dir poco straordinario, infatti oltre ad essere settima al mondo nei pesi medio massimi Maria si è classificata nelle prime dieci al mondo anche nei pesi massimi.
"Sono molto soddisfatta di questi risultati a distanza di così pochi giorni, è stato impegnativo conciliare gli allenamenti con la famiglia e con il lavoro, però come ho detto al dottore dopo l'infortunio al ginocchio nella gara di domenica: "we are woman, these means we are warriors", è stato bello e interessante confrontarmi con donne provenienti da tutto il mondo, lo sport oltre che agonismo è unione, relazione è legame oltre le barriere. Ringrazio tutta la mia società sportiva che per me è una seconda famiglia, non sarei niente senza di loro, spero vivamente che aldilà delle apparenze sulle copertine patinate qualcuno si accorga di noi e della nostra realtà."
"Sono molto soddisfatta di questi risultati a distanza di così pochi giorni, è stato impegnativo conciliare gli allenamenti con la famiglia e con il lavoro, però come ho detto al dottore dopo l'infortunio al ginocchio nella gara di domenica: "we are woman, these means we are warriors", è stato bello e interessante confrontarmi con donne provenienti da tutto il mondo, lo sport oltre che agonismo è unione, relazione è legame oltre le barriere. Ringrazio tutta la mia società sportiva che per me è una seconda famiglia, non sarei niente senza di loro, spero vivamente che aldilà delle apparenze sulle copertine patinate qualcuno si accorga di noi e della nostra realtà."