"La fusione Fermo Porto San Giorgio svolta economica e sociale": nascerà un comitato 

13.09.2023
L'incontro alla sala Imperatori
L'incontro alla sala Imperatori
"Non è questione di nome,  mettere prima l'uno o l'altro, ma è l'opportunitá che va colta per lo sviluppo di questo territorio che potrebbe ambire ad essere il secondo capoluogo delle Marche e il primo del sud della Regione". La prima uscita pubblica per l'Unificazione di Fermo Porto San Giorgio va in archivio con un rinvio: sono state pubblicate due date diverse e alcuni dei promotori erano assenti. "Se ne riparlerà tra qualche giorno - spiega Luciano Sgambetterra - e in quella sede sarà costituito un Comitato che dovrà studiare le carte da mettere sul tavolo delle amministrazioni Comunali di Fermo e Porto San Giorgio con i motivi per avviare l'iter per un referendum. Debbono essere i cittadini a scegliere". In una Sala Imperatori per pochi intimi i promotori hanno illustrato  i perché di questo cammino che, come ha più volte ribadito Luigi Marangoni, tiene da conto del risultato del referendum di 37 anni fa ma non può altresì guardare i mutamenti negli anni sia dal punto di vista sociale che economico".

 "Siamo qui per delle riflessioni - relaziona Luigi Marangoni  -  valutare e approfondire la questione per creare una proposta da mettere nrlke mani delle amministrazioni.

Le due città oramai  vivono in simbiosi sanità, scuola,  giustizia e socialità. La città di fatto è interconnessa, ce lo dicono prima di tutto i giovani che sono lontani dalla logica del G920.

Diversi gli interventi il primo è di Luciano Romanella consigliere comunale di Fermo.

"Faccio un plauso a chi porta avanti questa iniziativa: oggi il campalismo storico non c è più, i giovani sono lontani da quella cultura. Occorre coinvolgere gli addetti ai lavori e un consiglio comumale congiunto Fermo Porto San Giorgio è una partenza. Metto le mie forze e oggi sono venuto quì con il cuore".
Secondo Riccardo Tarantini invece "il coinvolgimento della  politica potrebbe essere un freno all' iter. Il comitato deve essere espressione dei cittadini".
A chiudere Alberto Palma Presidente Carifermo: "sono qui per ascoltare, in quanto tutti conoscono il mio pensiero dagli anni 80. Sono del parere che c'è da partire dai giovani consiglieri comunali, il comitato da solo non basta".
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