Il sindaco e la strategia che porta ad un prof universitario

13.06.2021
 di Stefano Marilungo

 Dopo 10 anni alla guida della città, unico sindaco nella storia di Porto San Giorgio, Nicola Loira un peso specifico nella scelta del suo successore ce l'avrà.  Questa è una certezza. Il partito che rappresenta, il Pd, è allo sbando e le scelte messe in atto questa settimana che hanno portato alle dimissioni dell'assessore Valerio Vesprini e alla nomina lampo di Christian De Luna, vanno nella direzione di una sua centralità futura. Peraltro benedetta anche dai colonnelli fermani.
  Il punto di partenza è che il 25% del 2017 non c'è più ma i dem possono contare su una squadra di uomini e donne che hanno amministrato negli ultimi 10 anni. E questo non è poco nelle dinamiche del consenso. Nello stesso tempo, però  c'è un Pd spaccato in tre anime (Di Virgilio, Gramegna e Ciabattoni) e un segretario pro tempore (Amurri) che sembra un foglio al vento (il comunicato stampa di martedì mattina mezz'ora prima della nuova nomina assessorile è eloquente).  In questa situazione le primarie rischiano di fare un bagno di sangue: chiunque vincerà non avrà il 100% dell'impegno delle altre fronde.
  E gli alleati? Senza Loira, gli unici a restare fedeli saranno i radicali di sinistra capitanati dal consigliere Bisonni, mentre Vesprini, Marcattili e Catalini hanno già casa nel cosiddetto terzo polo.  

 Conscio della situazione, il primo cittadino sta lavorando ad una candidatura esterna al Pd. Un civico che potrebbe mettere d'accordo tutte le anime del Pd e aggregare nuovi civici per allargare la coalizione. Nel taccuino ci sarebbero 3 nomi: due avvocati e un professore universitario. Con quest'ultimo molto strategico. Non per tutti i dem, naturalmente.