Inaugura sabato il nuovo progetto culturale di Karusell  al Marina di Porto San Giorgio

08.06.2022
La sede Approdo al Marina di Porto San Giorgio
La sede Approdo al Marina di Porto San Giorgio
L'Approdo” prosegue la sua attività. La residenza di un artista emergente, Mattia Pajé, si conclude con una mostra e un intervento d'arte contemporanea, collocato in forma permanente all’interno del porto, che verrà inaugurata sabato 11 giugno, alle 18 e proseguirà sino al 31 agosto.

Continua sulla via della cultura il percorso del Marina di Porto San Giorgio, che sostiene la valorizzazione del patrimonio immateriale del luogo e una nuova vita dell'area portuale, in linea con la filosofia del Gruppo Marinedi. Sottolinea l'amministratore unico Renato Marconi: "Il nostro obiettivo è quello di valorizzare attraverso la cultura i territori, dove sono inseriti i nostri Marina, nel caso di Porto San Giorgio la collaborazione con Karusell si muove nell'ottica di un grande rilancio delle attività del porto, inteso non solo come luogo di sosta e transito dei diportisti, ma anche come nuovo polo di offerta culturale e di rilevanza sociale per la comunità locale, i diportisti e quanti vorranno visitarlo".

Attraverso un progetto di riqualificazione e promozione territoriale, infatti, è stata realizzata la residenza d'artista "L'Approdo", all'interno dell'unico edificio rimasto del primo pontile realizzato tra gli anni '50 e '60. "L'Approdo", è stato recuperato funzionalmente dal Concessionario Marina di Porto San Giorgio, ristrutturato e ha ospitato, per la terza volta, un artista in residenza: Mattia Pajè.

Così spiega Matilde Galletti, docente, storica dell'arte e curatrice del progetto: "Anche per questa terza residenza, l'artista si è concentrato su tutto quel patrimonio immateriale, di cui ogni luogo è ricco, ma che spesso si trova nascosto o che il più delle volte è trascurato perché sembra lontano o poco attuale. Durante le settimane di permanenza presso il Marina, Mattia Pajè si è concentrato in particolar modo sull'idea di narrazione attraverso segnali universali. Da un lato la scoperta di come comunicavano in mare i pescatori e l'utilizzo dei simboli delle loro vele per comunicare con chi restava a terra e li aspettava, dall'altro l'interesse dell'artista per fenomeni sconosciuti, insondabili e che mettono in crisi la nostra idea del reale. Il risultato di questa residenza sono due targhe collocate in maniera permanente all'interno dell'area del Marina alla testata della diga di sopraflutto, sotto il fanale rosso. E' l'inizio di una piccola collezione diffusa che col tempo lascerà un segno importante delle attività culturali che crescono sempre più numerose e vitali all'interno del porto".