Il 2023 sarà l'anno della tassa di soggiorno? Giunta e categoria ancora distanti

21.12.2022
Mentre Fermo delibera l'aumento dell'imposta di soggiorno da 20 a 50 centesimi che nel 2022 ha portato nelle casse circa 60 mila euro, Porto San Giorgio è ancora nella fase della discussione. La distanza tra amministrazione comunale e categoria degli albergatori c'è e da anni ma continua ad essere insanabile come emerso nel summit dei giorni scorsi tra la giunta e il presidente dell'Ataf Gianluca Vecchi.

Se il balzello fosse stato attivo nel 2022,  nelle casse di via Veneto  sarebbero arrivati circa 70 mila euro con una imposta da 50 centesimi.

Gli amministratori hanno ribadito che Porto San Giorgio è l'unico comune della zona a non aver introdotto la tassa su ogni notte di presenza in città (anche a Porto Sant'Elpidio  e Altidona si paga) e in questo periodo di ristrettezze per i bilanci, il balzello rappresenterebbe una entrata necessaria per sostenere spese come la promozione, l'arredo urbano e il cartellone degli eventi.
Posizione di principio condivisa dall'Ataf che, invece, vorrebbe calibrare il gettito della tassa alla costruzione del palacongressi all'ex mercato ittico. Una struttura utile e necessaria alla categoria per destagionalizzare e captare il mercato del turismo congressuale per riempire gli hotel nei mesi di bassa stagione.
Secondo il presidente dell'Ataf, l'introito dell'imposta di soggiorno dovrebbe andare a coprire parte della rata del mutuo che il Comune dovrebbe attivare per realizzare la struttura.
Un impegno economico che, occhio e croce, dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro (l'Ataf realizzerá un progetto di massima per intercettare fondi Pnrr): il che vorrebbe dire contrarre un mutuo per almeno 50-60 anni. Scelta complessa con il progetto lungomare che incombe: se non dovessero arrivare altri fondi dal Pnrr per completare l'intera litoranea l'unica possibilità per l'attuale governo, o futuro, sarebbe il mutuo. 
Lo scetticismo e la paura degli albergatori circa la tassa di soggiorno, è la perdita del movimento dei neocatecumeni: presenze low cost che per qualche euro in più potrebbero dire addio a Porto San Giorgio.
Se ne riparlerá a gennaio proma del bilancio preventivo.

#portosangiorgio.it