Excelsior, scontro in maggioranza su plusvalenze e opere compensative della convenzione

15.02.2022
Il rendering del nuovo Excelsior
Il rendering del nuovo Excelsior
 Doveva approdare in commissione urbanistica e poi in consiglio comunale a gennaio, invece manco a febbraio la convenzione per l'ex cinema Excelsior troverà la luce. Se in prima mano il motivo era per l'indisponibilità del dirigente Censi, ora il ritardo è dovuto a divergenze in seno alle forze di governo cittadino. I punti della discordia sono due: le opere compensative e il plusvalore a favore della famiglia Renzi per Excelsior e Timone 3. 

 A sollevare le questioni i consiglieri Giuseppe Catalini e Renato Bisonni che nell'ultima maggioranza hanno chiesto al dirigente chiarezza sui numeri del conto economico.

Per il risanamento del "mostro" di piazza della Marina, il privato aveva chiesto all'amministrazione comunale il cambio di destinazione d'uso dell'altro "mostro" di famiglia, il cosidetto Timone 3 per una operazione che complessivamente si aggira intorno ai 7 milioni di euro. Il passaggio del manufatto di viale XX Settembre da turistico a residenziale é la contropartita chiesta per non rendere antieconomico l'intervento dell'Excelsior che, a causa di vincoli della Sovrintendenza, non può avere ampliamenti volumetrici.

E qui nasce la prima perplessità politica: il plusvalore. Da conteggi fatti dai tecnici, sarebbe 1500 euro al metro quadro l'incremento del valore per la struttura di viale XX Settembre dove troveranno spazio due piani di  residenziale, mentre oltre i 2500 per il piano terra commerciale, due appartamenti  e direzionale dell'ex Excelsior. Troppo per il gruppo Porto San Giorgio A Sinistra rispetto a quanto da il privato al Comune, anche perchè nel calcolo non sono stati tenuti da conto i vari bonus edilizi che la proprietà potrebbe chiedere. 

La contropartita della convenzione è il rifacimento di piazza della Marina per 180 mila euro e la multisala all'ex Excelsior a disposizione del Comune per 100 anni senza costi di manutenzione.

Un valore che ha fatto nascere perplessità anche tra i civici e il presidente Giuseppe Catalini. La famiglia Renzi ha messo sul piatto troppo poco se si pensa che per il cambio di destinazione d'uso dell'ex Miramare il privato verserà alle casse comunali ben 750 mila euro. 

Ferma la posizione dei consiglieri del PD che, barra a dritta, vogliono chiudere l'accordo entro marzo respingendo i dubbi di Bisonni e Catalini con il rischio d'impresa del privato (come se all'ex Miramare non ci fosse). Per fare luce sulle perplessità del conto economico delle opere compensative é stato chiesto all'ufficio tecnico ulteriori calcoli.

 La battaglia ora si sposta in commissione dove bisognerà cercare l'intesa politica su una convenzione di fondamentale importanza per l'assetto urbano del centro. 

#portosangiorgiotoday