"Convenzione da rivedere", la pec della Timone srl rimette in discussione l'affare Excelsior

"L'accordo trascritto nella bozza di convenzione visti i mutamenti economici e i rincari delle materie del settore edile, va rivisto".
Una pec arrivata qualche giorno fa in Comune che, aldilà di un accenno da parte del consigliere Pd Loira ieri sera in aula, è passata sotto traccia durante la discussione e il dibattito propedeutico nella seconda commissione comunale.
Maggioranza di oggi e maggioranza di ieri sembrano voler tirare dritti davanti ad una missiva dove la famiglia Renzi, al contrario, mette le mani avanti, quasi a dire: a queste condizioni la convenzione non s'ha da firmare.
L'iter burocratico della variante prevede ora il ritorno del fascicolo in Provincia prima dell'ultimo via libera dell'assise sangiorgese tra qualche mese. Poi la sottoscrizione dell'accordo che prevede la trasformazione dell'ex cinematografo in locali commerciali, appartamenti e multisala in uso al Comune per 89 anni, oltre al cambio di destinazione d'uso da turistico a residenziale del cosidetto Timone 5 in viale X X Settembre sempre di proprietà della famiglia Renzi. Sul tavolo una fidejussiine da 308 mila euro a tutela delle opere compensative da realizzare in piazza della Marina e gli oneri di urbanizzazione.
Cosa succederà se la Timone srl non firmerá l'accordo perché ritenuto antieconomico? Nulla, senza alcuna penale o altro, perché ad oggi non c'è niente messo nero su bianco.
La macchina politica dovrà mettersi dinuovo a sedere per dare un futuro al catafalco di piazza delle Marine, mentre nei fascicoli dell'ufficio tecnico comunale resterà la variante al Prg: dopo l'iter per l'adozione quale atto potrà mai cancellarlo?
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