Avevano in auto un dispositivo per disinnescare gli antifurto, denunciati dalla Polizia

19.03.2024
Foto d'archivio
Foto d'archivio
 La Polizia di Stato di Fermo, nel pomeriggio di domenica 17, ha sottoposto a controllo un'autovettura con a bordo due trentenni italiani in possesso di un dispositivo jammer, detto anche disturbatore o paralizzatore.

In particolare, nel corso dell'incessante attività di controllo del territorio, condotta senza soluzione di continuità da tutte le pattuglie della Questura per la prevenzione e repressione dei reati di natura predatoria, gli Agenti della Squadra Volante, transitando nei pressi del Polo Logistico "Nero Giardini", notavano un'auto ferma con due persone a bordo. Nel mentre la Volante effettuava inversione di marcia, il veicolo in questione ripartiva repentinamente, ma veniva prontamente fermato.

La Polizia di Stato di Fermo cura con incessante attenzione il controllo della zona industriale, ove, di consuetudine, le strutture produttive mantengono i necessari volumi di stoccaggio e magazzino dei loro manufatti calzaturieri, spesso presi di mira da gruppi organizzati.

Gli occupanti, gravati da numerosi precedenti di polizia, avevano occultato nel porta oggetti un dispositivo elettronico con un'antenna particolare. Alla richiesta dei poliziotti, i due si dichiaravano non in grado di dare spiegazioni riguardo al possesso di tale dispositivo e il motivo per cui si trovavano in quella zona.

Il dispositivo elettronico rinvenuto nell'abitacolo della loro Peugeot viene comunemente utilizzato dai malviventi per riuscire a "sovrastare", ovvero a disturbare i segnali di trasmissione.

Nello specifico, le pratiche di "jamming" vengono spesso impiegate per "mettere a tappeto" molti sistemi di antifurti, in particolar modo gli antifurti satellitari di autoveicoli, per disturbare i segnali GSM e GPS, ma è in grado anche di eliminare il segnale del cellulare e di disturbare le radiofrequenze di altri sistemi elettronici. Questi apparati elettronici trasmettono onde radio tali da impedire il funzionamento di telefonini, radiocomandi, microspie GSM, apparati WiFi, GPS, sensori antifurto wireless, combinatori telefonici GSM, telecamere wireless per la videosorveglianza, apricancelli, apriportiere, ecc

I due pregiudicati sono stati condotti in Questura ed infine deferiti in stato di libertà, alla locale Autorità Giudiziaria.