Di Virgilio difende l'intervento sui tigli ma dimentica cosa fece il Pd

25.06.2021
"Abbiamo ricevuto una segnalazione ufficiale dalle Ferrovie e per questo siamo intervenuti con delle potature mirate. Sono state eseguite esclusivamente sugli arbusti i cui rami invadevano il rilevato ferroviario e coprivano anche parte della segnaletica dello stesso, rappresentando un pericolo sia per l'incolumità pubblica che per il traffico.Nella missiva di Rfi ricevuta dal Comune vi è infatti scritto che 'a causa di forti perturbazioni atmosferiche potrebbero cadere sulla sede ferroviaria, con conseguente possibile pregiudizio della sicurezza o regolarità della circolazione'. Le Ferrovie hanno inoltre ricordato che, secondo la legge, 'gli alberi debbono essere ubicati ad una distanza non inferiore a 6 metri dalla più vicina rotaia e, per alberi di altezza superiore a 4 metri, tale distanza deve essere uguale all'altezza dell'albero aumentata di 2 metri'.I termini utilizzati dal Comitato come 'massacro di tigli' e quant'altro sono da restiuire al mittente. Nessun albero è stato tagliato durante l'intervento".

Questa è la replica dell'assessore all'ambiente Andrea Di Virgilio sull'intervento ai tigli lungo via XX Settembre.  Premesso che non sono state potature mirate ma sfrontata tutta la parte a monte dei tigli come dimostrano le foto, l'assessore dimentica due aspetti: uno tecnico e l'altro politico. Il primo attiene ad regolamento del verde che poteva essere usato nei confronti di Rfi, il secondo è più storico e Di Virgilio dovrebbe ricordarlo bene. Quando Rfi ordinò l'abbattimento di piante in viale Cavallotti alcuni esponenti del suo partito, il Pd, si incatenarono agli alberi per impedire alla motosega di fare il suo lavoro e a più riprese i suoi colleghi di partito chiesero.all'allora sindaco Andrea Agostini di disubbidire alla richiesta di Rfi. Ma si sa in politica la mente storica è corta al punto che Di Virgilio ha dimenticato di dire ai suoi concittadini chi gli ha intimato di abbattere 43 olmi.