-14 al voto/ Quel voto di preferenza barattato che sa tanto di tradimento
E via a trovare amici o parenti comuni per arrivare al contatto per convincere lo "straniero" ad andare a votare e conquistare quel voto.
È il gioco naturale della campagna elettorale tra cene, aperitivi o riunioni di condominio dove per un voto personale si è disposti a tradire il proprio candidato sindaco, il partito, la civica e ideologie connesse. Già perché diciamolo pure il cosidetto voto disgiunto che in tanti chiedono è un insulto alla coerenza. Legittimo, legale, per carità, ma sa tanto di coriandoli al vento di tutte quelle parole dette, promesse e sostenute. Un elemosina elettorale di voti per soddisfare il proprio ego, per poi andare in piazza a gridare: mai con la sinistra, mai con la destra o civici senza bandiera.
Che faccia tosta!!!
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