-11 al voto/ Corsia? No pista. La confusione è colpa dei social e non di chi ha gestito progetti e appalti (sic!)
Fino al giorno prima in ogni comunicato o conferenza stampa, atto o delibera amministrativa la parola citata è stata sempre corsia. E indovinate un pò di chi é la colpa della confusione? Della minoranza e dei social a cui piace la mistificazione della realtà!!
Come se la crisi di maggioranza tra Pd e civici fosse figlia dell'incomprensione tra corsia e pista, come se la parola corsia non fosse stata mai usata davanti ai balneari da Loira e Di Virgilio; o ancora se quella parola "corsia" nelle relazioni della New Enginring o negli atti amministrativi per affidare i lavori alla ditta Giobbi fosse fantasia.
Gli sclerotici dei social a cui non va bene nulla stanno rovinando la città, addirittura influenzando la campagna elettorale. Sono un popolo di farneticanti che vede un cantiere che paralizza la litoranea il primo di giugno in un paese di mare, erba alta un metro ovunque, strade sporche, lampioni fulminati in viale Buozzi, piazza del Teatro e piazza Silenzi da mesi e mesi. Un covo di serpi che ha osato protestare per il famoso catafalco da 120 mila euro in piazza a Natale 2018, che ha osato protestare per il video mapping sull'Exceksior a Natale, per la notte dello shopping con i negozi chiusi e per tutte quelle scelte fatte in camera caritatis senza la partecipazione.
Un popolo di chiacchieroni che ha tenuto alla larga tutti i candidati civici che avevano bussato alle porte del Pd per essere il dopo Loira. E addirittura hanno manovrato per non fare le primarie per paura di quella minoranza interna al Pd che dal giugno 2017 ha imperversato nella maggioranza stessa.
Una cosa è certa: la candidatura sacrificale Gramegna non é figlia dei social ma di quel Partito Democratico che, a maggioranza, ha scelto la continuità. Se su corsia o pista, sinceramente ancora non è chiaro. Forse manco a loro stessi.